venerdì 8 settembre 2023

L'isola delle Rose e le coordinate errate del relitto

 L'isola delle Rose

L'isola delle Rose fu il nome dato a una piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel mare Adriatico a 11,612 km al largo della costa tra Rimini e Pesaro a 500 m al di fuori delle acque territoriali italiane; costruita dall'ingegnere bolognese Giorgio Rosa che il 1º maggio 1968 autoproclamò lo status di Stato indipendente.

L'isola delle Rose, pur dotandosi di una lingua ufficiale (l'esperanto), un governo, una moneta e un servizio postale, non fu mai formalmente riconosciuta da alcun paese del mondo come nazione indipendente. Occupata dalle forze di polizia italiane il 26 giugno 1968 e sottoposta a blocco navale, l'Isola delle Rose fu demolita l'11 febbraio del 1969. Nel 2020 le vicende di questa isola sono state oggetto del film "l'incredibile storia dell'Isola delle Rose" del regista Sydney Sibilia. 

 La storia della Repubblica

L'idea venne all'ing. Giorgio Rosa di realizzare una struttura metallica a circa 11,5 km dalla costa ossia oltre il limite delle acque territoriali italiane che era di 6 miglia (11,11 km) fino al 1974, e successivamente portato a 12 miglia (22,22 km). Essa venne inaugurata il 20 agosto del 1967 da Giorgio Rosa e venne realizzata con le stesse modalità descritte nel racconto. I lavori iniziarono nel 1957 e per problemi tecnici ed economici ci vollero ben 10 anni per completare l'opera. Attraverso una perforazione venne trovata realmente un falda d'acqua che permetteva l'approvvigionamento di acqua potabile. L'idea del progettista era quella di realizzare un porto franco, fuori dalle acque territoriali italiane, con annesse attività commerciali (bar, ristorante) e vendita di benzina senza accise. Così cominciarono a giungere turisti: in un sol giorno arrivarono trenta barche tanto che per ragioni di sicurezza non tutti i visitatori riuscirono a raggiungere l'isola. Visto l'imprevisto successo Rosa decise di autoproclamare la piattaforma marina con il nome di Isola delle Rose in onore al suo cognome. Realizzò anche un ufficio postale per la vendita di francobolli e monete del nuovo stato; la valuta sarebbe stata il “Mill”, corrispondente alla lira italiana. Il 1º maggio 1968 si svolse la riunione per costituire il primo governo del nuovo libero stato e furono suddivise cariche e assegnati ruoli: chi si doveva occupare del turismo, chi degli aspetti di diritto internazionale per il riconoscimento dell'extraterritorialità dell'isola, chi della gestione dei servizi postali e radiotelevisivi. Il 24 giugno 1968 si tenne una conferenza stampa sull'isola, cui parteciparono giornalisti e fotografi. In realtà fino a tale data Rosa non riuscì ad inaugurare né il bar né tantomeno la radio libera anche se nelle sue intenzioni. Dopo la conferenza stampa comunque si creò un forte allarmismo presso l'opinione pubblica circa l'idea di un'isola sorta al di fuori del controllo delle autorità italiane. Infatti il giorno successivo il governo italiano rispose rapidamente e con decisione facendo circondare la piattaforma con un pattugliamento di motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria di Porto e ne prese possesso, senza alcun atto di violenza. Iniziarono i ricorsi, finché il Consiglio di Stato, mesi dopo, rigettò la richiesta di restituzione della proprietà con la contemporanea intimazione di provvedere alla demolizione della struttura a carico degli ideatori in quanto opera abusiva, senza autorizzazione alcuna. La struttura, venne minata in data 11 febbraio 1969 dai sommozzatori della Marina Militare ma resistette all'esplosivo. L'intera struttura si inabissò in fondo al mare per colpa di una mareggiata il 26 febbraio 1969. Così terminò la vicenda della Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose che non fu mai riconosciuta da alcuno stato del mondo nel suo breve periodo di vita.

 Le coordinate errate del relitto

Nel luglio 2008 sono stati ritrovati sul fondale marino al largo di Rimini, dal subacqueo Stefano Paganelli, alcuni resti della struttura metallica e dei muri, ritrovamenti confermati dallo stesso Ing. Rosa.
Per un refuso il ritrovamento del relitto era visualizzato sulle mappe di OpenStreetMap con coordinate geografiche sbagliate della posizione del relitto in fondo al mare Adriatico.
Il posizionamento era confutabile dal fatto che oggi le acque territoriali corrispondono ad una distanza di 12 miglia (22,22 km) mentre fino al 1974 erano di 6 miglia (11,11 km) parimenti al tempo dell'affondamento della piattaforma metallica (1968). L'immagine tuttora presente su Wikipedia rappresenta per l'appunto l'attuale delimitazione delle acque territoriali italiane. Questo sta a dimostrare che le coordinate presenti su OpenStreetMap non potevano essere quelle raffiguranti il relitto dell'isola delle Rose. Per queste motivazioni da una verifica dei relitti presenti su OpenStreetMap si è cercato di individuare quello più prossimo all'originaria posizione della piattaforma realizzata dall'ing. Giorgio Rosa. La differenza tra le coordinate ufficiali dell' isola e quelle del relitto più prossimo discordano di circa 2,51 Km. Pertanto sono stati necessari dati più precisi per definire con certezza le reali coordinate del relitto della piattaforma. Le reali coordinate del relitto dell'isola delle Rose sono state pubblicate sulla copertina della rivista di architettura Domus n.971, Luglio - Agosto 2013 e discostano di ben 449,59 metri rispetto a quelle presenti sulla pagina di Wikipedia. Qui si riportano quelle esatte che corrispondono alla latitudine 44°10′48.00″ nord e longitudine 12°37′00.00″ est. Oltre alle coordinate la copertina raffigura il sommozzatore del Dive Planet di Rimini Stefano Paganelli che in data 18 giugno 2013 s’accinge a immergersi a circa undici chilometri dalla costa italiana per fotografare i resti dell’Isola delle Rose.

Bibliografia e Filmografia

  • Paolo Bubici, L'isola delle Rose. La storia di un abuso edilizio demolito nel mare Adriatico, Il Geometra Ligure (periodico associato alla Unione Stampa Periodica Italiana), n.1, anno 64, gennaio-febbraio-marzo 2014 (pagg. 9-11)
  •     Domus, Copertina, n.971, Luglio - Agosto 2013, ISBN 0012-5377
  •     Walter Veltroni, L'isola e le rose, Milano, Rizzoli, 2012, ISSN 978-88-17-06083-7
  •     L'incredibile storia dell'Isola delle Rose regia di Sydney Sibilia (2020)



Posizione geografica errata del relitto dell'Isola delle Rose presente sulla pagina di Wikipedia




Posizione geografica corretta del relitto dell'Isola delle Rose (fonte Domus)

mercoledì 9 agosto 2023

MAPPARE SCONTRINI

 

Ha fatto molto scalpore la recente notizia di un locale in Liguria che ha fatto pagare un piattino condiviso di troffie al pesto per il bambino alla modica cifra di 2 Euro. Visto che l'informazione ha fatto il giro del web grazie alla pubblicazione in rete di uno scontrino nel quale si evidenzia il costo del piatto, la proprietaria sostiene che “I dati sensibili presenti nello scontrino non dovevano essere pubblicati dalla Lucarelli – sottolinea -. C’erano il mio nome e cognome, ma anche il mio numero di cellulare. Valuterò azioni legali in questo senso contro la giornalista, ma sicuramente questa storia mi ha dato l’opportunità di ricevere molta solidarietà. Ho ricevuto chiamate dalla Germania, dalla Svizzera e da diversi legali, che si sono proposti di tutelarmi”. Chi ha ragione? Non lo so proprio....quando si pone il problema della privacy tutto diventa oscurabile....comunque sul tema di cosa mappare su OpenStreeMap per ora gli scontrini si posso registrare liberamente! Ed ecco come è mappato lo scontrino incriminato! Ecco qui un piccola guida su come si mappano gli scontrino su OpenStreetMap prendendo spunto dall'Osteria del Cavolo con il suo scontrino famosissimo!

 



mercoledì 11 gennaio 2023

A proposito di murales.....

 

A proposito di murales.....

Il 6 gennaio 2023, Epifania del Signore, ci siamo svegliati con una notizia che ha frastornato tutta la nostra famiglia: il decesso dell'ex calciatore Gianluca Vialli. Per quelli nati intorno agli anni '70 e '80 Luca Vialli è stato l'attaccante per antonomasia, fisicamente imponente, dalla tecnica sopraffina, bello e spigliato nel parlare. Oltre a tutto questo, per chi era tifoso della Sampdoria Vialli era l'incarnazione della 'bella stagione' blucerchiata con la vittoria dello scudetto nell'anno straordinario datato 1991. Il mio primo pensiero è stato quello di lasciare ai posteri (per esempio i miei figli che non hanno avuto modo di vederlo giocare) qualcosa di tangibile come per esempio un odonimo (ovvero la dedica di uno stadio o una strada). Cercando in rete ho trovato un'opera artistica che raffigura l'abbraccio tra Roberto Mancini e Gianluca Vialli subito dopo la vittoria degli Europei di calcio del 2021. Trattasi del murales realizzato dal maestro Ozmo nello stesso anno all'ingresso dello campo di calcio di Adria (Ro). Spero che possa essere solo l'inizio di dediche e opere tangibili a ricordo della sua memoria. Io intanto ho lasciato traccia di ciò su OpenStreetMap......



Sempre dello stesso artista ad Albisola Superiore (SV) presso le scuole medie è presente un murales raffigurante un classico vaso decorato secondo la tradizione ceramica albisolese abbinato al simbolo distintivo di Ozmo: il personaggio di Topolino, soggetto che ha avvicinato l’artista all’arte.

  

Altro murales che descrive le geste di un altro grandissimo giocatore è quello relativo a Maradona che è stato realizzato dall'artista Maximiliano Bagnasco nel 2022 presso una scuola di Pompei (Na) proprio sulla strada che poi ha preso il suo nome.

 


 

lunedì 26 ottobre 2015

DIARIO AUSTRALIANO - 7^ PUNTATA - L'ISOLA CARAIBICA DI HAMILTON ISLAND


La mattina del 7 ottobre decolliamo da Cairns per raggiungere Hamilton Island con volo QF2503 alle 7.25 ed atterriamo alle 8.30 ore locali nel piccolo ma accogliente aeroporto situato nella parte meridionale dell'isola. Qui soggiorneremo fino al 12 ottobre e sarà la nostra meta più desiderata di tutta la luna di miele in quanto la struttura alberghiera presente sull'isola è molto esclusiva e non abbiamo badato a spese pur di pernottare almeno per una notte nel Reef View Hotel albergo-grattacielo di 4 stelle con vista sulla barriera corallina! Hamilton Island si puo considerare un'isola privata gestita dalla famiglia Oatley in base a un contratto di affitto a lungo termine concesso dal governo australiano. Gli Oatley possiedono e gestiscono la società Hamilton Island Enterprises che controlla la maggior parte delle strutture ricettive e delle aziende sull'isola. Esistono dunque tutti i servizi pubblici (Pronto Soccorso, pompieri, aeroporto, porto) ma in realtà è pianificata come se fosse un grande villaggio turistico anche se ha un superficie di quasi 5 kmq grande quanto l’isola di Alicudi nell’arcipelago delle Eolie. Appena atterati non possiamo non notare le simpaticissime golf boggies, piccole auto elettriche che permettono di muoversi sulle strade dell'isola in quanto sono vietate la circolazione dei mezzi a benzina con esclusione dei mezzi pubblici. Neanche il tempo di posare i bagagli nella nostra camera d'albergo che ci godiamo la bianca spiaggia di Catseye beach a ridosso proprio Reef View Hotel che si affaccia sulla omonima baia. Finalmente possiamo fare un bel tuffo rilassante nel mare della Grande Barriera Corallina senza il timore di incontrare meduse e il limaccioso mare della tipica costa tropicale dove imperviano le mangrovie come a Darwin e Cairns. Ne approfittiamo anche per farci un bel bagno nelle vasche idromassaggio presenti. Ora siamo pronti per alloggiare al Reef View Hotel ! Il grattacielo è alto 19 piani ed ha una disponibilità di ben 364 camere. La vista è eccezzionale: difronte c'è Whitsunday Island, l'isola più grande di tutto l'arcipelago omonimo diviso dal braccio di mare di  Catseye bay. Ma quello che colpisce di più è l'incredibile bassa marea pomeridiana che prosciuga buona parte della baia. La camera è superba, estremamente spaziosa e ben arredata, dotate di un grosso balcone privato con vista sullo spettacolare Coral Sea per poter ammirare albe e tramonti romatici. Riscendiamo in spiaggia per camminare sulla sabbia e i coralli che il mare lascia scoprire a causa della marea. Sensazione bellissima ed unica! Facciamo in tempo per rientrare in stanza che sulla splendida spiaggia di Catseye beach attorniata dalle palme si sta celebrando un matrimonio al calar della sera. Hamilton Island cosi come anche Palm Cove è tra le mete preferite dagli australiani per sposarsi tra palme, spiagge incantate e tramonti mozzafiato. La sera andiamo a cenare nella zona del porto turistico denominata Marina Village dove sono situati i negozi commerciali e i pub ristoranti per mezzo di un efficiente servizio navetta circolare.
Il giorno successivo lo dedichiamo alla visita completa dell'isola con le molte attrazioni e attività commerciali presenti. Marina Village è il cuore pulsante dell'isola dove sono presenti tutti i servizi pubblici principali (posta, banca, farmacia, supermercato, ecc). Qui mentre mangiavamo ottimi fish & chips ci siamo imbattutti negli innumerevoli coloratissimi pappagallini che tentavano di mangiare anche loro pesce e patatine fritte.. Nel pomeriggio  ci trasferiamo nella struttura denominata Palm Bungalows dove pernotteremo fino al 12 ottobre giorno in cui lasceremo l'isola per andare a visitare Sydney; Il 9 ottobre ci imbarchiamo dal porto di Marina Village alla volta della splendida spiaggia corallina di Whitehaven Beach. Circumnavighiamo la Whitsunday Island in senso orario per giungere sulla punta estrema per effettuare una immersione di snorkeling per ammirare gli splendidi fondali corallini. Da qui proseguiamo per l'Hill Inlet una splendida insenatura che a causa delle maree forma dei meandri sabbiosi molto caratteristici. Per mezzo di un gommone scebdiamo dalla barca e ci dirigiano verso Tongue Point in una insenatura ciottolosa ma ben bresto ci accorgiamo che i bianchi sassi su cui camminiamo non sono pietre ma bensì frammenti di corallo! Da qui seguiamo un sentiero che ci porta al Whitehaven Beach Viewpoint dove possiamo ammirare nel suo splendore la bianca insenatura dell'Hill Inlet. Rientrati in barca con il gommone proseguiamo sempre nel Whitsunday Islands National Park verso la bianchissima spiaggia silicea di Whitehaven Beach. E' un vero paradiso in terra con i suoi 7 chilometri di spiaggia immersi nella natura. E' molto particolare anche la sensazione che si prova camminado su granelli di corallo bianchissimo. Dopo aver fatto un rinfrescante bagno e aver osservato mante e tartarughe siamo rientrati ad Hamilton Island stanchi ma contenti di aver potuto ammirare una meraviglia della natura. 
La mattina dell’10 ottobre ci svegliamo con una classica giornata tropicale all’insegna della pioggia e ci accingiamo con zaini in spalla e ….ombrelli a fare una camminata fino a Coral Cove situata nella parte meridionale dell'isola. Anche qui la spiaggia è molto bella immersa nella foresta di melaleuca dove si possono trovare tantissimi frammenti di corallo. Il nostro ultimo giorno invece abbiamo guidato anche noi una golf boggies che ci ha permesso di visitare tutta l'isola ed ammirare dal Lookout One Tree Hill uno splendido panorama della baia di Catseye e la graziosa chiesetta di legno aconfessionale di All Saints Church dove si poosono celebrare i matrimoni di diverse religioni. Non facciamo troppi tardi in quanto all'indomani mattina si partirà per la volta di Sydney per l'ultima tappa del nostro viaggio di nozze.




venerdì 11 luglio 2014

DIARIO AUSTRALIANO - 6^ PUNTATA - L'ESTREMO NORD DEL QUEENSLAND

La mattina del 3 ottobre levataccia per riportare la macchina al nolleggiatore dell'areoporto e fare il check in tempo per prendere l'aereo che ci porterà nel Queensland. Decolliamo alle 7 in punto ed atteriamo alle 10 ore locali (con mezzora di fuso in avanti) a Cairns con il volo QF 1871. Da qui prendiamo l'autobus e ci dirigiamo verso nord a Palm Cove dove pernotteremo nel bellissimo hotel Rockford immerso nel verde fino al 7 ottobre per poi ripartire verso  Hamilton Island. Il Queensland ha una popolazione di circa 5 milioni di persone con il maggior tasso di crescita fra tutti gli stati australiani. Ha un territorio molto vasto avendo una dimensione circa 6 volte l'Italia. Facendo una dicotomia con gli USA, il Queensland potrebbe essere definito la California americana. Palm Cove sarà una  mete del nostro viaggio di nozze dedicata al riposo per goderci al meglio questa vacanza. Qui infatti molte coppie australiane hanno deciso di celebrare sulle spiaggie idilliache e le palme il loro matrimonio. Palm Cove è una delle spiagge più rinomate nei dintorni di Cairns con la caratteristica di essere immersa in una foresta di melaleuca che si affaccia sulle piccole isole di Double e Haycock (lo stesso nome del cappello degli scout). Dopo esserci rilassati per due giorni completi tra spiaggia e piscina dell'albergo il 5 ottobre decidiamo di nollegiare un'auto e di partire verso la costa a nord di Palm Cove con meta Port Douglas e  Mosman Gorge.  La prima tappa è la magnifica spiaggia di Ellis Beach che si trova a pochi chilometri oltre il promontorio che si staglia dopo Palm Cove. E' uno dei posti più belli che abbiamo visitato nel nostro viaggio di nozze. La spiaggia perfetta per riposarsi! Foresta tropicale, sabbia bianchissima e mare blu che si vuole di piu? Infatti nel 2013 le Poste australiane hanno dedicato a Ellis Beach un francobollo che rappresenta la veduta della spiaggia a sud con la vista sulle isole di Double e Haycock. Percorrendo verso nord la Captan Cook Highway dopo circa 40 km raggiungiamo Port Douglas. Prima di visitare la cittadina ci rilassiamo sulla splendida spiaggia di Four Mile Beach. Dopo un bel bagno rinfrescante facendo molta attenzione a non incontrare le pericolose Jellyfish facciamo un giro in centro passeggiando lungo la Macrossan Street. Nei pressi del porto dove partono la barche per lo snorkelling alla vicina barriera corallina visitiamo la cappella di St Mary's by the Sea realizzata nel  1911 ed è considerata una delle chiese più graziose dell'Australia dove per l'appunto si celebrano numerosi matrimoni. Risaliamo in macchina e ci dirigiamo verso nord per raggiungere l'ultima meta della giornata: l'area protetta di Mossman Gorge a circa 20 km da Port Douglas. Dopo aver attraversato una estesa piantagione di canna da zucchero costeggiata dai binari del treno usato per trasportare tale coltivazione raggiungiamo il Daintree National Park. Il parco preserva l'habitat originario del Queensland: le millenarie foreste pluviali tropicali. All'interno della foresta l'omonimo fiume forma delle rinfrescanti pozze dove i turisti si riversano a fare il bagno. Abbiamo percorso un bel sentero immerso nei maestosi alberi di mogano dalle possenti radici a forma di liane. Qua e là scorazzavano i simpatici Australian brushturkey ovvero una specie autoctona di tacchini. Nei pressi del fiume risiede la popolazione aborigena degli Kuku-Yalanji dove è possibile visitare una bella galleria di arte locale. Giunta sera decidiamo di rientrare a Palm Cove percorrendo la Captan Cook Highway in senso inverso rispetto all'andata. Il giorno seguente 6 ottobre effettuiamo un altro tour che si rivelererà altrettanto bello come quello passato a Kangaroo Island: l'Atherton Tableland e il Parco Nazionale di Wooroonnooran. Da Cairns dopo aver rilasciato l'autovettura saliamo sul pulmino dove assieme ad altri viaggiatori una guida ci accompagnerà nel tour. Percorriamo la Bruce Highway verso nord per raggiungere le Josefine  Falls all'interno del Wooroonnooran National Park. Da qui sempre verso nord incontriamo Innisfail importante centro agricolo immersa nei campi di canna da zucchero attraversati dai binari percorsi dai gialli trenini che permettono il trasporto della canna. Innisfail e i dintorni vennero devastati nel 2006 dal ciclone Larry, un uragano di categoria quattro che viaggiava ad un velocità di 290 km l'ora. Nei pressi della città facciamo visita al Johnstone River Crocodile Farma, un allevamento di coccodrilli a scopo commerciale. Oltre a tali animali abbiamo potuto dare da mangiare a canguri, wallaby, emu ed al casuario, un grosso uccello endemico dalla testa blu e viola e bargigli rossi. Proseguendo per la Parmerston Highway infine giungiamo al Mamu Rainforest Canopy Walkway che è un percorso realizzato su una passerella alta oltre 30 metrri che permette di passeggiare sulla chioma della foresta pluviale. Qui sono ancora evidenti i segni del passaggio del ciclone Larry perrchè ha danneggito seriamente parte della foresta aumentando la luminosità della stessa determinando così una proliferazione della flora invasiva, cambiando in tal modo la composizione biologica di questi habitat. Rientriamo verso Cairns prima però di fare un bel bagno rinfrescante nei laghetti nei pressi di Babinda lungo la Bruce Highway. Infine giungiamo a Cairns nel bellissimo albergo Oasis Resort situato nel centro città. La sera passeggiamo sul lungomare brulicante di vita notturna nei numerosi locali del centro. Non facciamo troppi tardi in quanto all'indomani mattina si partirà per la volta di Hamilton  Island al centro dell'arcipelago delle Whitsunday Islands nella barriera corallina.







Viaggio in Salento (Puglia) - Dal blog: La Vie en Rose de Sami

Ecco un bellissimo reportage fotografico dalla Puglia: Alberobello, Lecce, Otranto, Ostuni, Polignano al Mare. Dal blog di Samantha: La Vie en Rose de Sami: Viaggio in Puglia e Salento
Qui di seguito riporto alcuni suoi appunti di viaggio:

Puglia e Salento
la  finis terrae d'Italia


Non c'è voluto molto per scegliere la meta



una canzone che canticchi in macchina



un bisogno di lasciarsi tutto alle spalle



un desiderio di riscaldare la pelle e il cuore.



Il viaggio

è attesa e speranza, desiderio ed irrequietezza, ricerca e scoperta,

è coraggio e paura,

è mistero, è fantasia, è nostalgia e abbandono,

è passaggio, trapasso,

è un percorso interiore, un sogno,

è partire, lasciare,

è un’andata,

è un ritorno,

è un’andata e un ritorno…


Brava Samantha! Ma diamo merito anche al fotografo che inoltre ha anche organizzato il viaggio! Bravissimo Gian Maria!

venerdì 4 luglio 2014

DIARIO AUSTRALIANO - 5^ PARTE - DARWIN E IL NORTHERN TERRITORY

Il 30 settembre lo zio Sergio e la Zia Maria Cristina ci accompagna all'aeroporto di Adelaide per partire alla volta di Darwin con volo QF 0754 operato da Quantas. Nella fase del check in le nostre valige sono troppo piene per le disposizioni dei voli interni australiani....dobbiamo alleggerirle per trasferire le cose in bagagli da portare a bordo. Superato l'inghippo ringraziamo gli zii che ci hanno coccolato nella prima parte del viaggio col rammarico di aver saluto per l'utima volta lo zio Sergio perchè morirà improvvisamente qualche mese dopo il viaggio di nozze. Nella succesiva fase di imbarco avviene un altro intoppo che sarà la nostra fortuna! Siccome l'aereo aveva già tutti i posti assegnati non potevano posizionarci vicini. Ma era il nostro di viaggio di nozze! Non potevano dividerci....il personale di bordo appena saputo che eravamo freschi sposini ci hanno assegnato gratuitamente due posti in prima classe e servito spumante! Che efficenza la compagnia di bandiera australiana! Non ce lo dimenticheremo mai. Partiamo alle 8.40 locali sorvolando l'intero territorio australiano e dai finestrini possiamo scorgere la regione dei laghi salati e il deserto Simpson. 

Dopo poco meno di 4 ore di volo alle 12.25 atteriamo all'areoporto di Darwin. Dall'aereo abbiamo potuto apprezzare il contrasto tra il verde delle foreste pluviali e il turchese delle acque di Port Darwin. Appena usciamo dalla carlinga dell'aeroplano ci assale un elevato caldo umido che contrasta con la mite temperatura primavare lasciata ad Adelaide. Darwin è la capitale del Northern Territory, si affaccia sul mare di Timor ed caratterizzata da un clima tropicale con un alto tasso di umidità. Siamo nel periodo della stagione secca con giornate calde e soleggiate. Con una popolazione di circa 80.000 abitanti è un centro turistico rinomato in tutto il mondo che permette di accedere a diversi parchi nazionali che contraddistinguano il cosidetto Top End. Subito usciti dall'areoporto nolleggiamo un'automobile di produzione australiana la Holden Barina e ci imbattiamo con la guida sul lato sinistro della strada e naturalmente volante posizionato a destra....tutto il contrario che in Italia. Dopo alcuni minuti di apprendimento si parte con il nuovo tipo di guida! Riusciamo ad arrivare in albergo, posiamo i bagagli e partiamo per un tour della città. Ci dirigiamo lungo la costa a nord in direzione di Fannie Bay dove si trovano le spiagge più famose di Darwin. Qui è abbastanza pericoloso nuotare tutto l'anno a causa delle micidiali meduse chiamate Jellyfish per ovviare a ciò sulle spiagge ci sono distributori di aceto che in caso di puntura alleviano il dolore.

Neanche il tempo di goderci il panorama della costa e un forte temporale tropicale ci investe e siamo costretti a percorrere la strada in macchina. Ma anche con il maltempo siamo riusciti a vedere nei pressi di Lake Alexander un gruppo di walleby che sono sbucati dal bosco in cerca di cibo. Anche se sotto la pioggia il tramonto  sulla baia dal colore turchese è bellissimo. Purtroppo causa mal tempo non si è svolto il rinomato Mindil Beach Sunset Market ricco di bancarelle con oggetti e cibo proveniente da tutto il mondo. Cosi ci spostiamo a Cullen Bay per cenare in un ristorante sul porticciolo dove erano ormeggiati bellissimo yacht. Infine rientriamo nei pressi dell'albergo situato nel centro città  sulla Mitchel Street dove la notte brulicano i locali sempre aperti che ospitano i numerosi backpacker, ovvero giovani viaggiatori indipendenti e non organizzati.

 
Il mattino seguente partiamo in direzione del Parco Nazionale di Litchfield a circa 115 Km a sud di Darwin. Ma prima di lasciare la città facciamo una visita al Darwin Harbour il vecchio porto oggetto di una recente riqualificazione dove sono presenti diversi edifici residenziali molto signorili e una bellissima passeggiata sul porto. In seguito ne approfittiamo per visitare una galleria commerciale dove sono esposte diverse opere d'arte contemporanee di artisti aborigeni. Qui è possibile vedere bellissimi dipinti con le classiche pitture puntinate del deserto, didgeridoo ovvero gli antichi strumenti a fiato ad ancia labiale degli aborigeni e vari oggetti d'artigianato locali. Infine ci aggingiamo alla visita del George Brown Botanic Garden.

E' un giardino botanico molto vasto di quasi 42 ettari situato a nord del centro città che ospita sia specie endogene che essenze provenienti da altri paesi del mondo. Attraverso un percorso con cartelli ben segnalati abbiamo osservato una foresta di piante rampicanti monsoniche, numerose magrovie, baobab e una magnifica collezione di palme. Dopo aver pranzato ci dirigiamo verso Batchelor nei pressi del Litchfield National Park percorrendo la Stuart Highway verso sud. Questa autostrada attraversa l'intero territorio australiano in senso longitudinale da Darwin fino a Port Augusta ed ha una caratteristica fondamentale: non ha curve ed è una lama d'asfalto bruciata dal sole. Più di una volta ci siamo imbattuti nei road train, colossali autotreni lunghi anche 50 metri composti da una motrice e da due o tre rimorchi. Dopo circa uno trentina di chilometri abbiamo deciso di effettuare una deviazione verso le aree naturalistiche di Window on the Wetlands e della Fogg Dam  percorrendo la Arnhem Highway. Dopo circa un'altra trentina di chilometri siamo finalmente giunti nei pressi dell'Adelaide River per visitare il Centro Visite  Window on the Wetlands  che ci ha permesso di ammirare il panorama delle piatte pianure alluvionali del sopradescritto fiume con i numerosi uccelli acquatici nei pressi del lake Beatrice. Nei pressi del lago abbiamo passato diverso tempo ad osservare aironi, pappagalli ed altre specie acquatiche. 

Succesivamente ci siamo diretti verso la Fogg Dam Conservation Reserve un'altra bellissima oasi naturalistica ricca di paludi e ninfee dove abbiamo potuto osservare innumerevoli trampolieri, diverse anitre e anche le endemiche tartarughe dal collo di serpente. Da qui abbiamo nuovamente ripercorso a ritroso  l'Arnhem Highway e all'incrocio con  la Stuart Highway ci siamo diretti verso Batchelor arrivando al nostro albergo quando il sole era ormai già tramontato. Purtroppo non abbiamo un bellissimo ricordo del Batchelor Butterfly Farm in quanto Eliana è stata indisposta tutta la notte causa un virus intestinale. Quella notte ci siamo preoccupati parecchio. Lei continuava a vomitare ed abbiamo avuto problemi a contattare l'assistenza medica in quanto se ti allontani dalla costa (eravamo distanti 115 km da Darwin) i cellulari in Australia non prendono....
Dopo una nottata che non ci dimenticheremo ahime molto facilmente il mattino del 2 ottobre ci risvegliamo tardi e possiamo renderci finalmente conto del bel posto nel quale abbiamo pernottato. Si trattava di una piccola struttura alberghiera immersa nel verde dove venivano allevate meravigliose farfalle. Eliana è molto debilitata e non è in grado di effettuare l'escursione al Litchfield National Park. Per cui decidiamo per precauzione di rientrare a Darwin. Appena saliti in macchina lei si addormenta. Da quanto è stanca dormirà tutto il giorno in albergo. Si sveglierà la sera giusto per cenare in quanto molto affamata! Facciamo un breve giro in centro e rientriamo subito in hotel per organizzarci in quanto all'indomani dovevamo alzarci al mattino presto per raggiungere l'aeroporto con destinazione Cairns nel Queensland.



Paolo Bubici